“Sotto il cielo di Memphis” – il viaggio rock di Michele Anelli

“Sotto il cielo di Memphis” – il viaggio rock di Michele Anelli

Michele Anelli è sicuramente una figura da inserire adeguatamente nel panorama rock italiano: prima voce dei “Groovers”, stimata rock’n’ roll band italiana, poi bassista e fondatore della punk band “Thee Stolen Cars”, quindi nel 2013 cantautore, con l’omonimo album, al quale segue, nel 2016, “Giorni usati”. Ci saranno, poi, “La scelta di Bianca”, e “Divertente importante”. Le piattaforme di audio streaming danno la possibilità di ascoltare questi dischi, pieni di spunti interessantissimi. Parallelamente a tutto ciò, questo autore, che ha 56 anni e vive a Stresa, si cimenta anche come scrittore e paroliere. Il 4 luglio 2021 è uscito il suo nuovo album, “Sotto il cielo di Memphis”, pubblicato per l’etichetta Delta Records and Promotion. È possibile acquistare il disco in Lp, 45 giri e cd. L’album è frutto di un percorso giunto a compimento, frutto di un sogno che si è realizzato, ma anche espressione di una maturità artistica accumulata negli anni.

L’autore ha, infatti, effettuato un viaggio negli States in occasione dei trent’anni di matrimonio. Sicuramente il contatto con Memphis, la città del re del rock and roll ha avuto un ruolo determinante per questo artista. Ma è, ovviamente, riduttivo collegare tutta la città al solo fenomeno (che già basterebbe di per sé) Elvis Presley: la città è anche il luogo della morte di Martin Luther King, di grandissime etichette discografiche come la Sun, e la Stax, e di molto, molto altro. In sintesi, la città dove uno come Michele doveva per forza approdare, con tutti gli stimoli che un luogo del genere può offrire. Proprio in Alabama, a Muscle Shoals, nelle sale del FAME recording studio, è iniziata la produzione di “Sotto il cielo di Memphis”, con la registrazione di due tracce (“Ballata arida” ed “Escluso il cielo”) ed il nostro ha collaborato con Bob Wray, bassista di fama internazionale, che ha collaborato con band del calibro di Marshall Tucker Band o artisti come Etta James, Ray Charles e Johnny Cash. Tornato in Italia, la produzione dell’album è stata portata a termine, grazie anche ai “Goosebumps bros”

Analizziamo i momenti migliori dell’album. “Appunti” è una ballad bene arrangiata, con synth e chitarra acustica, “Quello che ho” ha un colorito western, anche grazie alla ritmica sincopata, “Tenerezza” è un momento di sospensione, un brano fatto di parole sussurrate che risuonano nel silenzio: gli arrangiamenti sono, come sempre nell’album, estremamente funzionali e delicati. “Fino all’ultimo respiro” (forse il titolo è un tributo al film di Godard?) è interamente retto da un organo dal sound anni 70, “Ballata arida” ha un inizio estremamente cinematografico ed uno sviluppo sognante: per la venatura floydiana di alcuni passaggi (qualche eco di Dark Side of the Moon) io la considero la migliore traccia dell’album.

Questo disco è un tributo a tutta la musica americana, ed è, a mio avviso, un’ottima occasione per chi intende calarsi nelle atmosfere della città del rock.

Link per l’ascolto: https://deltapromotion.bandcamp.com/album/sotto-il-cielo-di-memphis