VALENTINO, si chiama ” CD ” il singolo d’esordio prodotto da ARSSALENDO ascoltalo su FSM

VALENTINO, si chiama ” CD ” il singolo d’esordio prodotto da ARSSALENDO ascoltalo su FSM

Un’auto scalcinata. Un letto dove incontrarsi, rimanendo sconosciuti. Gli sbalzi d’umore e il whisky per amplificare la malinconia.

VALENTINO giovane cantante maudit che di giorno ascolta Leo Ferrè e la notte balla la techno ai free party, con tanto di laurea al conservatorio in chitarra classica , presenta ” CD ” un progetto che nasce dal sodalizio fra Michele De Vincenti, così all’anagrafe VALENTINO, e il producer e artista Arssalendo, che ha prodotto il brano e che è il suo vero partner in crime artistico.

CD è una fulminante scarica di esistenzialismo (hyper)pop, con un refrain che non esce più dalla testa e un beat, avvolto da un tappeto di synth cosmici, che da techno si trasforma in rock, fino a dissolversi in un arpeggio di chitarra.

“Ho 18 anni, forse 28 non ricordo. Poco cambia, la mia macchina non ha mai manco avuto una radio. Il cd però lo porto lo stesso, magari lo ascoltiamo nel tuo salotto, magari leggiamo la tracklist sul suo retro in macchina mia. Il resto è prevedibile. Siamo bloccati, stiamo giocando con qualcosa di più grande di noi. Immobili nel letto. Mi chiedi di spiegarti la mia vita ma tutto ciò a cui riesco a pensare è che non dovresti neanche rivolgermi la parola.
Se solo sapessi. Non percepisco più cosa è reale oppure no, il cuore batte lento e sembrare tristi non ha più nessun senso. Anche stanotte berrò whisky da solo al bar”
così descrive la traccia VALENTINO.

Aura di “bello e dannato”, in bilico fra nichilismo orgogliosamente rivendicato e romanticismo che si intravede al fondo, VALENTINO è la nuova voce della gioventù post-pandemica, sospesa fra disorientamento e voglia di viversi la vita fino in fondo.

Benvenuto VALENTINO.

BIO

“Sono cresciuto in mezzo alla nebbia, musica triste e aule nascoste del conservatorio.  Le rare giornate d’inverno han fatto il resto. Dovevo evadere. La notte mi è sempre piaciuta, che fosse passata a bere whiskey da solo in camera, a suonare fino a notte fonda tra dee del burlesque e improbabili gentiluomini o a godere della dolce anarchia che si prova di fronte a un muro di casse. Tropicantesimo (iconico party del Fanfulla) è stato il tramite. Il mio incontro con Arssalendo il fine. Siamo simili, nell’attitudine alla vita. Meno cassa dritta per lui, più whiskey per me: Valentino può finalmente partire. Siamo frenetici, abbiamo bisogno di esprimere quel dramma che ci portiamo dentro ma la musica deve cambiare. Donne, follie, risse, pianti e perdite, confessioni e baci, droga come vita, amore come morte, odio come acqua. Cosa è diventato Valentino non lo so.

Forse perché essere VALENTINO è davvero dura.”

TESTO

Salgo in auto e ti raggiungo lì
Prendo quasi quasi pure un CD
Polvere di stelle sopra i mobili
Noi sopra quel letto sempre immobili
E poi che c’è che chiedi a me
Quel che non riesci a vivere
Ti dico che se fossi in me sicuro non ti parlerei

Sembra un sogno lucido
Tu mi hai chiesto come sto
Ho sentito il battito
Direi bene no
Ma io mi chiedo come si fa a voler sembrare tristi
Se chiusi dentro un bar non c’è nessuno che beve del whisky