Teo gfo, cantautore indie rock, ci introduce la “La Città Del Sole”

Teo gfo, cantautore indie rock, ci introduce la “La Città Del Sole”

Abbiamo l’onore di intervistare un bravissimo Artista emergente, il cui nome d’arte è Teo gfo, caratterizzato da uno stile indie rock abbinato in modo eccellente ad altri stili come per esempio melodie latino americane.

Come è nata la tua passione per la musica?

La passione per la musica è nata fin da bambino grazie ai miei genitori a cui piaceva tanto ascoltare musica. L’evento che però ha fatto sbocciare il tutto è stato quando sono andato a casa di un amico che non vedevo da anni e mi fece provare la sua chitarra elettrica. Mi insegnò il riff di “Smoke on the water” e di “Sweet dreams” e disse che vendeva la sua chitarra per inutilizzo. Gliela comprai il giorno dopo!

Cosa ti ha fatto avvicinare al genere Rock?

Mi sono avvicinato a questo genere grazie a mio padre, nato nel 1955. Ascoltava la maggior parte dei gruppi rock storici che conosciamo. Diciamo che mi ha trasmesso le basi! Poi ho proseguito per conto mio scoprendo sempre nuova musica. Da adolescente avevamo messo su’ un paio di band con altri amici… Poi tra una cosa e l’altra i progetti non sono andati avanti.

L’idea per il tuo primo Album intitolato “La Città Del Sole” da cosa è nata? Cosa rappresenta per te “La Città Del Sole”? È forse una rappresentazione trascendentale del tuo IO in determinati periodi?

Come dicevo l’album è nato da una grande delusione, un momento nel quale la solitudine è stata una brutta compagna; di giorno e di notte. È stato uno di quei momenti nel quale perdi un qualcosa che pensi sia insostituibile. Per me la Città del Sole è quel luogo in cui si riesce a provare quella sensazione di armonia, felicità, gioia…È un luogo terapeutico dove l’energia che si percepisce ridà vita a chi vita ne ha bisogno. Non so’ se sia una rappresentazione trascendentale dell’IO, per me è soprattutto un luogo dove le persone ritrovano sé stesse e il sorriso.

Per caso il tuo primo Album si è ispirato in qualche modo all’Opera Filosofica omonima del Frate domenicano calabrese di nome Tommaso Campanella e che quindi ha anche degli aspetti esoterici visto che parli a chiare lettere della risalita dalle tenebre verso una speranza rappresentata proprio da “La Città Del Sole” quindi da una validissima ricerca di una sorta di divina gioia?

In realtà sono venuto a sapere di quest’Opera filosofica successivamente all’uscita dei primi singoli. Il sottosuolo mi è sembrato un termine azzeccatissimo e ne sentii parlare per la prima volta in un libro di antropologia che trattava delle varie personalità insieme agli specchi dell’anima. L’archetipo dell’uomo del sottosuolo calzava a pennello con la situazione e l’unica speranza di uscirne era quella di seguire la Luce; che credo ognuno possa interpretare a modo suo, come tra l’altro tutto il viaggio verso la Città del Sole. Ad ogni modo ho notato che alcuni dei brani, suonati dal vivo, hanno avuto un riscontro davvero incredibile e hanno ridato il sorriso e la gioia a chi ne aveva bisogno. Una sorta di terapia.

Riguardo “Dal Sottosuolo”, come nasce l’idea, sicuramente azzardata ma pienamente azzeccata, di accostare stili contrastanti?

Sai non ho immaginato questi generi come contrastanti. Forse l’azzeccare viene proprio da questo, non saprei… A volte i nostri schemi ci portano a creare frontiere, etichette o gruppi dove in realtà non ci sono… Ciò va in qualche modo a limitare, vincolare. In quel momento l’ispirazione mi ha portato a fare questo; ho cominciato con la chitarra, poi ho detto “beh qui in mezzo sarebbe figo metterci delle trombe” quindi ho messo delle trombe midi e poi ho mandato la demo a Marco dandogli un po’ di indicazioni sull’idea di brano un po’ rock e un po’ latino. Poi abbiamo sistemato alcune cosette insieme e successivamente ho contattato Edoardo per mettere delle vere trombe.

Quali sono i tuoi artisti e generi preferiti?

A livello di generi ascolto veramente di tutto ed ognuno mi piace a modo suo. Artisti ti direi Manu Chao, Bob Marley, AC-DC, Mannarino, Keny Arkana, Rafael Lechowski, Radici nel cemento, Amy Winehouse, Green Day, Natalia Doco…

Ti piacerebbe in futuro collaborare con qualche Artista in particolare? Se si, chi? E perché?

Beh un pezzo insieme a Manu Chao o Mannarino sarebbe davvero un sogno! Ma anche collaborare con qualsiasi artista abbia una visione di vita e della musica simile alla mia sai… Alla fine chi si somiglia si piglia e penso questo sia importante per fare musica insieme. Immagino con questi artisti si potrebbe creare qualcosa che vada oltre un semplice “featuring”, ovviamente dovrei prima conoscerli oltre che andare ai loro concerti ahah. Però chi sà cosa ci riserva la vita, a volte se si presta attenzione alle coincidenze si crea qualcosa di magico!

Qual è il tuo sogno nel cassetto? Quali risultati vorresti raggiungere?

Il prossimo risultato che vorrei raggiungere è un sostegno per la promozione del mio prossimo album. In effetti sta prendendo vita da ormai vari mesi ed è ad un livello superiore rispetto la Città del Sole. Il mio sogno nel cassetto è quello di collaborare con un manager e alcuni musicisti, così da suonare, divertirsi e diffondere un po’ di sole lungo tutto il nostro viaggio. Mi permetterebbe inoltre di guadagnarmi da vivere in modo onesto, ed aiutare a modo mio chi ne ha bisogno.

Link dello streaming a “Dal Sottosuolo”, nuovo singolo dell’artista:
https://www.youtube.com/watch?v=j9c7gGWQuRw

“Dal Sottosuolo” fa parte di “La città del sole”, album in uscita dell’artista, in uscita nei prossimi mesi….