WASTED di KATE TEMPEST , GIORGINA PI BLUEMOTION dal 14 al 26 gennaio 2020 Teatro India, Roma

WASTED di KATE TEMPEST / GIORGINA PI BLUEMOTION dal 14 al 26 gennaio 2020 / Teatro India, Roma

Si muore
Perché altri possano nascere
S’invecchia
Perché altri possano essere giovani
Il senso della vita è vivere
Amare se si può. E poi tramandare

Kate Tempest

Giorgina Pi porta in scena un testo della rapper, live performer, poeta, scrittrice Kate Tempest, già vincitrice del Ted Hughes Award ed esibitasi lo scorso luglio al Festival di Glastonbury, che racconta di quel pezzo di società cresciuta pensando che cambiare la propria condizione iniziale fosse impossibile o così difficile da togliere forza alla fantasia che accadesse. Figli di una working class che si immagina destinata a rimanere tale muoiono al mondo ogni giorno.Come si può rimanere se stessi se non ci è mai stata data la possibilità di esserlo? Come si può affrontare lo scorrere del tempo privati di questa facoltà, come si diventa grandi senza essersi mai immaginati in infinite dimensioni? In Wasted Kate Tempest mette al mondo tre personaggi che appartengono a quel pezzo di società cresciuta pensando che cambiare la propria condizione iniziale fosse impossibile o così difficile da togliere forza alla fantasia che accadesse. Figli di una working class che si immagina destinata a rimanere tale muoiono al mondo ogni giorno.

Due uomini e una donna commemorano il decimo anniversario della scomparsa del loro più caro amico. Assemblano ricordi, tentano bilanci ma non riescono a salvare nulla di ciò che hanno vissuto.
Lavorando a questo testo abbiamo scelto di trasformare la Londra dell’autrice in un mondo meno connotato, abbiamo concentrato la dimensione temporale in dodici ore e scelto quattro pareti con chitarre e bassi come motore della storia. E allora dal tramonto all’alba, in una città qualunque, a partire da una sala prove, confessioni ed errori, chitarre e pezzi arrangiati e interrotti mille volte, si confondono con bilanci, droghe e tentativi mancati di essere finalmente se stessi. Prove che non diventano mai un concerto, principianti esclusi e soli. Ma continuano, per come possono, a provare. Hold your own – resta te stesso – è il famoso verso di Kate Tempest diventato poema e discorso pubblico in Inghilterra interpretato di fronte a centinaia di migliaia di persone.

E Wasted è il momento esistenziale che lo precede, è il disperato passo indietro per caricare l’impeto della rincorsa. È un’opera concepita in una lingua proteiforme che è poesia, flussi di coscienza, musica e squarci di minuta quotidianità. Un coro d’ispirazione antica, interpretato dagli stessi personaggi ci restituisce l’umanità rarefatta che l’espressione Wasted – polisemica e intraducibile – contiene. Persi e consumati, i protagonisti di questa storia ci trascinano in quella Waste Land che è diventata la nostra vita, un deserto dove mai abbastanza giovani e mai abbastanza vecchi, sembriamo destinati a non essere mai all’altezza.
Questo spettacolo vuole onorare le esistenze che si sentono sprecate, il dolore che si prova quando ci si sente condannati all’ineluttabilità di una vita non scelta, predestinati ad una condizione materiale e spirituale di infelicità.
Kate Tempest è figlia di un operaio che quando lei aveva otto anni è riuscito con ostinazione a laurearsi in legge. L’esperienza positiva della sua vita l’ha incaricata a parlare e Wasted dà voce a una ferita diffusa che forse ha bisogno di essere nominata anche da noi, ora.
Sprecati e soli ci ostiniamo nel tentativo di vivere il primo giorno del resto della nostra vita comunque. Non è facile. Ma lo facciamo. È il caso allora di farlo insieme.

Giorgina Pi
Questo spettacolo è dedicato alla memoria di Lorenzo Amurri