SARA LORENI feat. Gianluca De Rubertis presentano HIMALAYA il nuovo brano con intervista su FSM

SARA LORENI feat. Gianluca De Rubertis presentano HIMALAYA il nuovo brano con intervista su FSM

Esce per UMA Records, distribuito da Sony Music Italy, il nuovo singolo HIMALAYA di Sara Loreni, che vede la collaborazione di Gianluca De Rubertis, chitarrista, tastierista e voce de Il Genio. Dopo l’interessantissimo singolo EROTICAMENTE, un inno alle donne e al loro valore, torna con un brano profondo, che affronta un viaggio introspettivo, mistico, in cui l’epoca complicata che stiamo vivendo, piena di incertezze, porta a consapevolezze interiori importanti: 

“Avere il coraggio di aprire tutte le finestre quando fuori c’è tempesta, ballare anche quando non c’è nessuna festa con la consapevolezza che l’amore, in certi momenti, è l’unica cosa che ci resta. Himalaya parla di noi esseri umani e di ciò che stiamo vivendo. In uno scenario da giudizio universale in cui tutto sembra crollare, la presenza di chi amiamo è davvero tutto ciò che conta davvero.”

La voce potente e dolce di Sara Loreni guida una strumentale per niente scontata, in un crescendo sinfonico che si mescola perfettamente ai synth e gli spunti elettronici, che partecipano alla crescita emotiva del brano. 

INTERVISTA

Qual è il significato della canzone? 

Himalaya è una canzone che parla di noi esseri umani in questo particolare momento storico. L’aria da giudizio universale assume le sembianze di massive emissioni di anidride carbonica, di effetto serra, di disastri ambientali e di disuguaglianze sociali. Nonostante tutto questo, nella quotidianità fatta di piccole gratificazioni e felicità, abbiamo voglia di ballare, anche se non c’è nessuna festa (ce lo ha dimostrato fin troppo bene il lockdown), stringendo la mano di chi amiamo. L’amore, alla fine, è ciò che rimane e che conta davvero.

I tuoi testi descrivono il tuo vissuto oppure è pura immedesimazione? 

Nascono sempre dalla mia vita, dai suoi strappi e dalla necessità di ricucire. 

Quali sono le fasi del tuo processo creativo? 

Nella prima fase c’è un ascolto profondo, un abbandono. Qualcosa di molto simile a quando ci abbandoniamo nell’acqua per galleggiare. A volte mi capita mentre sono impegnata a fare altro, ad esempio guidando o facendo la spesa. In questo silenzio emerge qualcosa, un’immagine, una sensazione, un’urgenza. Nella seconda fase questo qualcosa che risuona diversamente dal resto è ciò osservo, traduco e sviluppo. Può essere un’idea musicale o testuale, dipende dai giorni. La terza fase è quella più “artigianale”, di affinamento, in cui cerchi di fare funzionare al meglio quelle che sono le intuizioni e le idee iniziali.

Come definiresti la tua musica?

Liquida. I liquidi conducono bene, si trasformano in gas e in solidi a seconda delle condizioni. I liquidi sono triplici, multiformi, imprendibili.

La pandemia ha evidentemente cambiato il mondo come lo conoscevamo: cos’è cambiato per te? Interiormente ed esteriormente.

Non so dire esattamente cos’è che ha cambiato la pandemia, e cosa invece ha cambiato il naturale scorrere della vita. Certo è che mi sento molto cambiata, interiormente sono più consapevole, e molto più tranquilla. Sono sempre stata una persona dinamica, e allo stesso tempo insoddisfatta. Nel periodo del lockdown ho imparato a fare i conti con il vuoto, con il silenzio, con le mie paure più profonde. Esteriormente è cambiato il modo di fare musica, purtroppo è diventata perlopiù una faccenda privata, la musica dal vivo è quasi a rischio estinzione, spero che la situazione cambi al più presto.

Hai avuto modo di tornare sul palco ultimamente? 

Sì, ed è stato bellissimo. Ho fatto due concerti con un nuovo live set per il festival Suner, non vedo l’ora di farne altri. Tuttavia, anche se teatri e cinema sono stati riaperti, la legislazione è ancora poco chiara rispetto alla regolamentazione sui live club e, di fatto, tutto questo rende molto difficoltosa la ripartenza della musica dal vivo.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Un certo John ha scritto che la vita è quello che ti capita quando sei occupato a fare altri programmi, tuttavia ho un disco pronto e mi aspetto che esca e che possa portare la mia voce dove non avrei immaginato.

BIO

Conosciuta come “la ragazza con la loop station”, la cantautrice sfrutta tutte le sue qualità di performer e producer unendo la scrittura pop alle sonorità elettroniche, il cui risultato è uno stile unico in cui voce e tecnologia diventano strumenti al servizio del suo estro artistico. 

Dall’esperienza come corista di Capossela alla rinuncia alla sedia di X-Factor, la pubblicazione del primo disco Mentha per Maciste Dischi (2015), da Quelli che il calcio e alle esperienze televisive, Sara non ha mai abbandonato la musica, portando avanti i suoi studi al conservatorio. Sara torna a far parlare di sé a maggio 2020 con NEVE A MAGGIO, improvvisa e inaspettata come una nevicata a maggio, come lo scioglimento dei ghiacci e la solitudine dettata dalla paura, in un momento in cui nulla più della musica può farci sentire vicini. Seguono i singoli Le buone notizie e EROTICAMENTE, un inno alle donne, al loro valore e all’importanza di non vergognarsi di ciò che si è, andando oltre a giudizi e pregiudizi.

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