Love Ghost – il singolo “King of loneliness”

Love Ghost – il singolo “King of loneliness”

La musica ha moltissime sfumature e ogni genere mira ad evidenziarne alcune. L’alternative rock, in tutte le sue varianti, riesce sempre a raschiare a fondo ogni traccia di colore per arrivare alle emozioni nascoste dietro alle diverse sfumature di grigio, tra il nero e il bianco.

E’ così che comunicano i Love Ghost, band americana composta da Finnegan Bell(voce solista e chitarra), Ryan Stevens(basso e cori), Daniel Alcala(chitarra e cori) e Cory Batchler(tastiere e cori). I loro pezzi, che hanno generato milioni di visualizzazioni su tutte le piattaforme, sanno essere melodici e rabbiosi al tempo stesso, dichiarano guerra o anelano alla pace.

La loro ultima canzone si intitola “King of loneliness”, prodotta da Mike Summers e disponibile dal 22 ottobre. Questo pezzo, breve rispetto ai loro standard e all’apparenza calmo, parte con un’intro in arpeggio di chitarra, melodico. Esso accompagna l’ascoltatore al transire, dopo i primi quindici secondi, verso un basso mormorio e poi le prime parole della canzone con la voce di Finnegan Bell. Insieme alla voce, l’intrecciarsi di tutti gli strumenti musicali si stringe richiamando un’atmosfera cupa e grigia, di rassegnazione e sospiri. Si riconoscono influenze diverse, tra cui i Radiohead e i Kid Cudi. Le strofe sono incalzanti, soverchianti, un riff dopo l’altro, con uno stile che richiama il rap alla Eminem, mentre il ritornello è più graffiante e si discosta dal rap, divenendo un rock melodico. In esso l’unione dei cori crea una pioggia di tensione, quasi a contenere un grido d’aiuto. O un’ammissione di solitudine.

“Dobbiamo combattere alcune battaglie da soli” cantano i Love Ghost, in questa canzone dove parlano della trasformazione di una persona causata dalle circostanze in cui si ritrova a vivere. Una trasformazione negativa in qualcuno che non si vorrebbe essere, qualcuno che deve indossare l’armatura ogni giorno per poter nascondere ed elaborare il suo trauma interiore.

“In un’altra vita cercherei un altro modo, prenderei un altro coltello per vivere un altro giorno” aggiungono nella seconda strofa. Mirano a narrare di una possibile guarigione dalla depressione e dalla solitudine attraverso le lotte quotidiane, quelle che ognuno di noi si ritrova ad affrontare. E che, una battaglia dopo l’altra, deve cercare di vincere.