LEON SETI pubblica “JAPAN”: la libertà di questo nuovo singolo

LEON SETI pubblica “JAPAN”: la libertà di questo nuovo singolo

Libertà ed evasione dentro questo nuovo singolo pubblicato da LEON SETI: si intitola “Japan”, inno al senso della vista, bandiera di evasione e leggerezza melodica dentro buone citazioni di stile anche nel bellissimo video di Thomas Rebour, per la fotografia di Shaun Waldie. Si conferma la scrittura di un artista che cerca sempre altro in nuove forme che spesso si attestano anche dentro cliché metropolitani e decisamente beat, senza mai ignorare il “popolo” ed il suo gusto quotidiano. Ed è così che torna a prodursi in un singolo, come accaduto altre volte in passato, dove in luogo di forzature e trasgressioni di stile, ha deciso di cavalcare la bella melodia che si fa ricordare, sempre ricca di riferimenti internazionali, sempre poco attinente alle abitudini nostrane. Un artista che ci piace sottolineare sempre con grandissima attenzione.

Nuovo singolo, nuove visioni… in fondo “la vista” è sempre stata una grande protagonista della tua musica. Sia come concetto audio che in video. Penso ad esempio al tuo ultimo singolo “Hell”…

Assolutamente, trovo che il video e la fotografia accompagnino benissimo la musica

E anche i costumi hanno il loro peso. Questa volta è il viso più del resto… ci racconti di questa “maschera”?

I gioielli del viso sono stati ideati da Inaurem, vogliono accentuare lineamenti nascosti del viso.

Una curiosità: quando penso a Leon Seti penso al color dell’oro… puoi in qualche modo “spiegarmi” quanto folle è questo mio accostamento? Oppure pensi che possa avere un senso?

Grazie mille, molto regale come sfumatura, forse ha a che fare con la mia immagine. A volte mi piace darmi importanza e accostarmi a colori inequivocabili.

Un nuovo singolo che però cerca poche vie alternative. Leon Seti per me è sempre stato uno sperimentatore indipendente e dei sobborghi metropolitani. Eppure non una volta volta hai cercato l’aria aperta per i tuoi suoni… e questo “Japan” ne è un esempio… non è così?

“Japan” è sperimentale nella ricerca sonora, ho usato molti synth e sample di flauti, rumori di uccelli ed altro. Per quanto riguarda la struttura volevo scrivere un pezzo pop e accessibile. Peró grazie mille, apprezzo essere accostato alla scena sperimentale

A lavoro con grandi nomi questa volta (come in passato anche). Ci racconti di queste collaborazioni?

Le mie collaborazioni arrivano in modo naturale, con Pancratio siamo amici e ci piace lavorare insieme. Così come con Pilgrims’ Dream e i Sound of Thieves.