IL GENERATORE DI TENSIONE doppio singolo “DORMI / CANZONE DI UN PADRE” racchiuso nel progetto “UNA CANZONE PER ADDORMENTARSI PIANGENDO”


IL GENERATORE DI TENSIONE doppio singolo “DORMI / CANZONE DI UN PADRE” racchiuso nel progetto “UNA CANZONE PER ADDORMENTARSI PIANGENDO”

Un racconto intimo, sincero e senza retorica sull’avere vent’anni
tra distanze e difficoltà di sentirsi grandi

INTERVISTA

UNA CANZONE PER ADDORMENTARSI PIANGENDO, progetto che racchiude DORMI e CANZONE DI UN PADRE, il nuovo doppio singolo de IL GENERATORE DI TENSIONE, giovane duo bolognese.
 
Dopo il primo brano Parole sterili (2019), pubblicato da Pressing Line, etichetta storica di Lucio Dalla, la storia musicale de IL GENERATORE DI TENSIONE continua con UNA CANZONE PER ADDORMENTARSI PIANGENDO, mantenendo le melodie tipiche del cantautorato italiano che si fondono con schiette sonorità indie e qualche richiamo all’emo-rap melodico.
 
Il lato A del progetto, DORMI, è una canzone autoprodotta, nata in una stanza singola a Milano che parla di essere giovani, lontani, e di quanta fatica si fa ad accettare di dover prima o poi entrare nel mondo dei grandi.
 
Quella notte abbiamo sentito il bisogno di cantare delle distanze e dello sforzo continuo per trovare un posto che si possa chiamare casaDormi è una canzone breve su cosa significa volersi bene a vent’anni, lontani da casa, mentre si muovono i primi passi da adulti che parlano di affitto e carriera. (Il Generatore di Tensione)
 
Il lato B, CANZONE DI UN PADRE, è una canzone malinconica, ma che instilla speranza negli ascoltatori che hanno paura di diventare grandi. Il testo infatti rincuora i giovani dicendo loro “un giorno scopriranno che anche i grandi si devono inventare, ricercano risposte e la paura di sparire.”
 
L’uscita dell’EP è stata accompagnata da 5000 stickers attaccati dal duo sui muri di Bologna e Milano, un’operazione di guerrilla marketing che rispecchia l’approccio spontaneo della band.

INTERVISTA 

Ciao! Dormi e Canzone di un padre sono i vostri nuovi singoli. Ce ne parlate?

In Dormi e Canzone di un padre cantiamo di lasciarsi, prendere scelte importanti, uscire di casa, pensare alla carriera. Sono i temi dei nostri vent’anni contraddittori e meravigliosi.

Perché avete deciso di fonderli in un progetto unico?

Sono due canzoni intime, disilluse e sincere. Sono canzoni che portano nella stessa dimensione notturna e domestica della cameretta nel momento prima di addormentarsi. Fondendole in un unico progetto abbiamo l’occasione di far entrare l’ascoltatore in questa dimensione, guidando il suo ascolto, invitandolo a fare particolare attenzione in alcuni punti per poi concedersi il silenzio necessario perché la canzone colpisca a fondo.

Ci raccontate la genesi del nome del vostro duo “Il generatore di tensione?”

È nato almeno sei anni fa, di fronte all’esigenza di avere un nome per pubblicare il nostro primo singolo, abbiamo capito che la cosa che ci interessa di più sono le canzoni e in queste vogliamo creare momenti diversi. Il più entusiasmante è quello in cui generiamo tensione prima di un’esplosione. Alcuni anni fa avremmo detto “l’esplosione nel ritornello” oggi siamo più elastici e tendiamo a non darci vincoli di struttura. Nelle nostre canzoni tutto è a servizio delle emozioni e della storia che stiamo raccontando.

A chi vi rivolgete con la vostra musica?

Scriviamo per le persone con cui condividiamo il nostro viaggio, le persone che amiamo, i nostri amici. Ragazzi che vivono i loro 20 anni complessi. Il nostro pubblico sono tutti quelli con cui potremmo passare una sera a parlare, prendenderci in giro, cantare.

Sappiamo che avete collaborato con Pressing Line, etichetta di Lucio Dalla, ci raccontate di questa esperienza?

È stato un colpo di fulmine, abbiamo suonato al Bravo Cafè una sera e a fine concerto ci siamo scambiati i contatti per risentirci. Lavorare con Paolo Piermattei e Michele Postpischl è stato un’occasione rara e preziosa. Abbiamo imparato moltissimo e vivere nel mondo di Lucio Dalla è stato un sogno: l’ufficio, la casa, lo studio, il teatro dove Lucio lavorava e creava. Abbiamo avuto l’opportunità di crescere artisticamente in quegli spazi e coi collaboratori di Lucio che ci hanno insegnato tanto sul suo modo di fare musica.