Discorsi sconnessi 2006-2021: 15 anni di grande musica per The Fottutissimi

Discorsi sconnessi 2006-2021: 15 anni di grande musica per The Fottutissimi

The Fottutissimi sono Mattia Priori, Davide Lucarelli, Federico Veroli e Lello Landi, marchigiani. La band ha alle spalle quattro album, ovvero One Day (2007), Bad Grass never dies (2009), Rock n roll Guru (2011), Mercoledì Babilonia (2013) e Felici o Niente (ep del 2020). Dal pochi giorni è disponibile, sulle migliori piattaforme di audio streaming, la compilation Discorsi sconnessi 2006-2021, che raccoglie 19 brani che hanno segnato la storia del gruppo: non solo un “the best of”, ma la narrazione di un percorso condiviso, che sprigiona un’energia pazzesca, fatta di grande musica. In 15 anni di carriera la band è stata influenzata da molteplici generi musicali, e adesso i nostri ci regalano qualcosa di pazzesco, un’opera nella quale possiamo ascoltare uno splendido campionario di tipologie di rock, dagli anni 60 ad oggi. Teniamo presente che questa band suona dal vivo dal 2000, ha vinto vari premi e usa indifferentemente la lingua inglese e quella italiana. L’impatto live è magistralmente evidente in tutti brani, proprio come l’alternanza nell’uso di entrambe le lingue. Allo stesso modo, le distorsioni di chitarra appaiono sempre curate e perfettamente calibrate, e, in quasi 20 anni di musica, è assolutamente evidente tutto il vasto bagaglio di influenze per questa band: procedendo nell’ascolto, il rock classico, a tratti rock and roll, oppure hard, si unisce progressivamente ad un certo alternative rock (Afterhours e Timoria su tutti).

Il disco si apre con The Beatles’ song, interessante tributo ai ragazzi di Liverpool, sia nel testo (ricco di citazioni alle lyrics della suddetta band) che nel sound, che risente di un rock and roll ai confini con il punk: probabilmente, se i Beatles fossero nati negli anni 70, avrebbero suonato proprio così. Daniela sembra essere influenzata dai Knack, ma ha spigoli hard rock e grunge. Wild boys è una rovente cover del celebre brano dei Duran Duran. Brano di grande impatto, pieno di ruvide distorsioni, ci riporta agli anni 80. Arriviamo quindi a She’s not enought, brano uscito anche come singolo. L’intro ricorda i Foo Fighters del tempo migliori, il ritornello richiama un certo Seattle Sound, ma c’è qualcosa di prettamente hard rock, se non addirittura heavy. Emblematica è, in tal senso, la voce, che risente di un certo British heavy metal, ma si snoda anche attraverso delle armonizzazioni nello stile degli Alice in Chains. Il pezzo, inoltre, si chiude chiaramente con sonorità rock and roll. La bellezza di questo singolo risiede anche nella sua schiettezza, in meno di tre minuti di potenza e grande rock.

Davide fa pensare agli U2, Rocknroll machine risente di influenze tipicamente a stelle e strisce. Il rock, infondo, è qualcosa di semplice…pochi accordi e tanta benzina per avviare il motore! Ma il rock può risentire anche di un certo intellettualismo cantautoriale, come in Onde. Mama guarda al rock alternativo anni 90, ma con punte più spigolose, Sorella libertà e Gente Normale sono cavalcate rock and roll anni 80. Guru su sviluppa su di un arpeggio di chitarra elettrica, e ricorda alcuni brani dei REM.

Felici o niente ha uno splendido arrangiamento, e nel ritornello lascia emergere una certa malinconia. Cuore spento è martellante, Corazza di fango è hard and heavy (la distorsione sembra tratta da un pezzo della NWOBHM), Benzod presenta dei cambi ritmici interessanti, quindi l’elemento psichico enunciato nel pezzo si esprime anche nell’arrangiamento. You will not survive è tra le tracce più veloce dell’album, e ha il pregio di mettere in risalto ogni strumento, che propone soluzioni molto interessanti. In opposizione, Mezze Parole è quasi una ballad, unica traccia in cui è presente una chitarra acustica. Il disco si chiude con la scansonata I’m on fire.

In sintesi, il disco è in perfetto equilibrio tra passato e presente, costituisce alla perfezione un monumento epocale di una band, ed ogni traccia è curata in ogni dettaglio. Per concludere vale la pena osservare che il progetto grafico dell’album è stato affidato a Gianmaria Liani, illustratore e fumettista cyberpunk attivo su importanti riviste

A proposito…in riferimento ai concerti, la band è ferma dal 2020, causa Covid-19. Aspettiamo di vedere di nuovo live The Fottutissimi, ma, nell’attesa, ascoltiamo la loro splendida storia.