Chains , ovvero Love Ghost + Strange Bones ed il crossover elettronico

Chains , ovvero Love Ghost + Strange Bones ed il crossover elettronico

È naturale che una band come i Love Ghost approdasse prima o poi al crossover. D’altronde, la combinazione di cantato rap e suoni violenti e distorti è stata spesso determinante per questi ragazzi. Questo genere, inoltre, è tipicamente a stelle e strisce, e californiani come i Love Ghost sono anche alcuni tra i più importanti gruppi della scena internazionale, come i Korn, i Linkin Park, i Coal Chamber .

C’è però anche da dire che la band di Finnegan Bell da qualche mese sta puntando ad un “ritorno al passato” (seppur con l’intento di dire cose nuove attraverso un suono rinnovato), ma questi meravigliosi ritorni sono stati spiazzati da improvvise divagazioni verso nuovi ed inesplorati orizzonti. Già il singolo precedente, ovvero Tell me when, marcatamente Nu Metal, tornava alle sonorità di Sabertoothed attraverso un suono granitico, con una lieve elettronica e con l’autotune. Prima ancora c’è stata la fase “riflessiva”: a partire da Shine Like Gold, passando per Clouds , per King of loneliness e altri pezzi, si notava una notevole introspezione da parte di questa band. Sicuramente i nostri, ovvero Finnegan Bell (voce, chitarra), Ryan Stevens (basso, cori), Daniel Alcala (chitarra, cori), e Cory Batcher (tastiere,cori), Danielle Gallardo (batteria e cori) hanno raggiunto la maturità artistica e già da tempo.

American Songwriter e Flaunt hanno parlato degli ultimi pezzi della band, e c’è stata perfino una pubblicazione su Rolling Stone. Attualmente i nostri contano milioni di ascolti e visualizzazioni sulle piattaforme di streaming audio e video, prima della pandemia hanno suonato tra gli States, il Giappone e l’Equador, e, singoli dopo singoli, hanno “superato” loro stessi.

È disponibile, sulle migliori piattaforme di audio streaming, il singolo Chains, nel quale la band collabora con Strange Bones. La rivisitazione del crossover viene attuata, in questo singolo, attraverso suoni industriali e martellanti. Le radici classiche del genere, però, emergono nel cantato distorto di Finnegan Bell, che ricorda vagamente quello dei Beastie Boys in Sabotage. Le percussioni, gli effetti elettronici, lo sferragliare di chitarra e l’atmosfera abbastanza crudele e malsana ricordano i Korn dei tempi migliori. La copertina propone una stanza delle torture con ganci e pareti insanguinati con una bandiera inglese su una parete.

Ancora una volta la band compie una rivisitazione di un genere consolidato attraverso un contributo tanto personale quanto originale. E speriamo di vedere quanto prima i Love Ghost live, anche in Italia.