BOAVISTA: l’esordio è “Li dove ci sono le stelle”

BOAVISTA: l’esordio è “Li dove ci sono le stelle”

INTERVISTA E RECENSIONE

Esordio decisamente romantico anche se ruvido di un pop-rock altamente prodotto e sfacciatamente retrò per certi versi. Si intitola “Li dove ci sono le stelle”, questo primo lavoro dei bolognesi BOAVISTA che custodisce 8 inediti in cui troviamo brani come “Penelope” dove a tratti si toccano anche piccole esclamazioni di prog epico… ma anche la title track che mette in scena quella liquidità elettronica che mi richiama assai una certa new wave anni ’90. In rete il video di “Ruggine” che segue il primo estratto dal titolo “Il mondo che vorrei”… e di quest’ultima mi piacerebbe sottolineare anche un certo richiamo a quel “pop d’autore” ruvido e “domenicale” che aveva Venditti nei gloriosi anni ’80, se non fosse per le programmazioni e i sinth che i Boavista disegnano sempre con un carattere assai industriale.

Esordio in grande stile pop. La scena bolognese che certamente accostiamo alla grande canzone d’autore, come vi ha influenzato?

Grazie mille! Si confermiamo che la città di Bologna respira a pieni polmoni una grande scena di musica d’autore e per noi è una costante motivazione, pur avendo le nostre influenze musicali. Ma come si sa i limiti nella musica non esistono e questo ti da modo di poter andare oltre le barriere convenzionali. Bologna ci ispira per diversi aspetti come con la saggezza della canzone d’Autore, ma allo stesso tempo per le sue strade scorre il rock underground.

Beh certamente un altro nome che ci viene alla mente sono gli Stadio. Ci sono state interconnessioni in qualche modo? Anche se mi viene da pensare al glam rock inglese e non so perché…

Purtroppo non abbiamo avuto modo di poterli conoscere e ce lo auguriamo in futuro, ma come tanti altri artisti del panorama Bolognese. Il tuo pensare al Rock Inglese ci fa saltare di gioia perché fa parte del nostro DNA. In molte composizioni cerchiamo di spingere la nostra carica di Rock e ti dirò che il prossimo lavoro avrà sfaccettature ancora più Rock.

Liriche pop d’amore… di vita e di resistenza agli urti, come direbbe qualcuno. Secondo voi, col senno di poi, che disco è questo?

Col senno di poi?…ti direi un disco che racconta la vita di tutti i giorni, delle situazioni avverse che la vita ci propone, delle delusioni di amore, ma anche di gioie provate per piccoli grandi avvenimenti. Sicuramente un album raccontato da 5 ragazzi non più fanciulli, ma che sognano di continuo.

Dietro il rock delle vostre sfumature sinceramente non ci leggo la rabbia… e non ci leggo neanche la rivoluzione… se vi dicessi che ci leggo la resa? Cosa mi rispondete?

No non mi sentirei di dire Resa, ma parlerei piuttosto di Resilienza, Coraggio di reagire, ma anche essere Riflessivi di fronte agli eventi.

Chi c’è dietro il suono dei BOAVISTA? Quanto vi somiglia nella vita reale questo disco?

Dietro i Boavista il sound parte da idee scritte su un foglio di carta o addirittura canticchiate a voce per strada e registrate con il cellulare per non perdere l’idea. La scrittura parte in studio da Luigi e Simone creando una pre-produzione. Poi con Gianluca, Alberto e Alessandro cerchiamo di dare un sound globale al brano in modo che possa rispecchiare le nostre caratteristiche. Successivamente si va negli studi di Nutone Lab a Roma con il nostro produttore Filippo Manni che delinea definitivamente il sound dei singoli brani. L’album rispecchia molto la nostra vita reale, parlando della quotidianità, di quello che può accadere a ognuno di noi, del momento storico che viviamo che è molto avverso, senza mai perdere le speranze.