BEPPE CUNICO: un anno con “From Now On” intervista FSM
È uscito da un anno circa, ovviamente disponibile anche in una bella edizione in vinile, che Beppe Cunico le cura sempre le cose che fa… e nei minimi dettagli, come fa con il suono di questo “From Now On”, il suo secondo disco di inediti, come fa con i video che arricchiscono la voce di un album politico, romantico e poetico allo stesso tempo. Siamo dentro la psichedelica rock d’autore, quella solenne che probabilmente tanto deve a personaggi come Peter Gabriel o Phil Collins. E siamo sempre dentro le trame inglesi di un certo modo di rappresentare la maestosità del suono. È un disco distopico ma in positivo, un futuro migliore… peccato la pronuncia inglese, sempre meglio rispetto all’esordio ma non ancora soddisfacente. Peccato per il tempo che incontra: se un disco simile fosse uscito negli anni ’70, oggi parleremmo in altre termini.
È passato un anno dall’uscita del disco… hai tirato le somme?
Certo e sono molto contento, sento ad ogni ascolto la felicità di fare musica. L’album è piaciuto molto, recensioni positive e live molto intensi. Mi ha fatto crescere ulteriormente e sto già gettando le basi per il terzo capitolo. Quindi direi ottimo.
Il futuro di cui parli: lo stai rintracciando o è ancora di la da venire?
So che c’è e bisogna farlo emergere, perché siamo in una situazione drammatica e per garantire un futuro alle prossime generazioni, dobbiamo svoltare. Con la mia musica, con la fantastica band che mi accompagna, cerchiamo di risvegliare quanti più a riconciliarsi con la realtà e a rendersi conto che vivere vuol dire impegno profondo, nei rapporti, nel lavoro, nei legami. E cerchiamo di combattere l’arroganza, il cinismo e l’avidità dei governanti, attraverso un messaggio di sensibilizzazione, nella speranza che possa attecchire e creare una futura generazione di leader capaci e carismatici.
Il vinile è immancabile: che rapporto hai con questa dimensione della musica?
Il vinile è il supporto della musica, quella vera. Rende prezioso il suo contenuto e crea un ascolto più immersivo e attento: l’essenza della musica è nei suoi messaggi e il vinile li esalta.
Il presente, invece che il futuro… distopico, di guerre, di un passato che torna. Come ti rapporti con tutto questo?
É una ferita aperta, che non vuole guarire e sto cercando di rimarginarla con tutte le mie forze, lasciare un segno, anche se piccolo, di speranza e positività in questo mio passaggio terreno. Siamo in un periodo storico dove l’establishment sta accumulando ricchezze enormi, con avidità, cinismo e corruzione, aumentando a dismisura la povertà nel mondo. Purtroppo la mia voce è come “un microcosmo nel macrocosmo” e farla sentire è davvero arduo, ma io ci provo giorno dopo giorno.
Il suono di oggi, del tempo digitale: farà mai parte di Beppe Cunico? Anche se timidamente è entrato dentro gli arrangiamenti o sbaglio?
Certamente, a piccole dosi, ma farà sempre più parte del mio modo di comporre. Usare nuove sonorità, intrecciare loops elettronici con ritmi naturali, usare strutture non convenzionali. E poi arricchire il tutto con la chitarra, che considero un’estensione del corpo, lo strumento per eccellenza per farti gioire,emozionare, darti quella scossa che ti attraversa.
